Il recente arrivo via mare in Sicilia e in Calabria di una decina di migranti risultati positivi al virus che causa Covid-19 ha provocato diverse reazioni spiacevoli e indegne.
Ad Amantea, cittadina calabrese, i residenti hanno protestato contro l'arrivo di 24 migranti, 13 dei quali sono risultati positivi, affermando che la loro presenza avrebbe aumentato il rischio di una nuova epidemia di Covid-19 e danneggiato il turismo.
Invece di rassicurare l'opinione pubblica sulle misure di sicurezza e di mostrare empatia verso i migranti, il governatore della Calabria, Jole Santelli, ha detto "che chi porta Covid non metta piede sul territorio calabrese" e ha chiesto l'intervento del governo. Altri funzionari eletti, tra cui la parlamentare Enza Bosso, il governatore della Sicilia Nello Musumeci, e il sindaco di Brindisi, in Puglia, hanno alimentato, invece di tranquillizzare i timori.
L'unica voce positiva in questo coro negativo è stata quella del sindaco di Roccella Jonica – città calabrese che ha accolto 20 minori non accompagnati – che ha detto che è possibile gestire la situazione in totale sicurezza. Il governo centrale di Roma ha trasferito i malati di Covid-19 da Amantea a un ospedale militare, ma non ha messo in discussione la visione di chi ritraeva le persone che arrivavano via mare come diffusori di malattie.
Mentre la gente in Italia riprende in gran parte la vita all'indomani della devastante pandemia, tutti sono comprensibilmente preoccupati per i nuovi focolai. Associare i migranti al contagio è però sbagliato e pericoloso. Quando il problema diventa la gente e non il virus, quando un gruppo viene incolpato di una potenziale diffusione, è indicativo di altri problemi – stigmatizzazione e razzismo.
I leader italiani, ai massimi livelli, dovrebbero condannare la stigmatizzazione dei migranti e ricordare a tutti che chiunque può ammalarsi di Covid-19, indipendentemente da chi sia. La discriminazione non ha alcun ruolo nella protezione della salute pubblica; per proteggerci abbiamo bisogno di unità, solidarietà e fiducia, che sono cruciali per promuovere test adeguati, rintracciare e isolare i casi positivi al fine di arginare la pandemia.