(Gerusalemme) – Nel corso del 2024, l’esercito israeliano ha ucciso, ferito, affamato e costretto allo sfollamento i civili palestinesi nella Striscia di Gaza, distruggendo, in misura senza precedenti nella storia recente, abitazioni, scuole, ospedali e infrastrutture, ha affermato Human Rights Watch nel rapporto annuale 2025 pubblicato oggi. Decine di migliaia di civili sono stati uccisi e feriti a Gaza. L’esercito ha provocato lo sfollamento forzato dei palestinesi, un crimine contro l’umanità, e le autorità israeliane li hanno privati deliberatamente di cibo, acqua e altre risorse necessarie per la sopravvivenza, commettendo atrocità e atti di genocidio, mentre aumentano le prove del loro intento genocida.
Nelle 546 pagine del rapporto annuale, giunto alla 35ª edizione, Human Rights Watch analizza la situazione dei diritti umani in oltre 100 paesi. Come afferma nell’introduzione la direttrice esecutiva Tirana Hassan, in gran parte del mondo i governi hanno attuato pratiche repressive, arrestando e imprigionando ingiustamente oppositori politici, attivisti e giornalisti. Gruppi armati e forze governative hanno ucciso o costretto allo sfollamento numerosi civili, e hanno bloccato l'accesso agli aiuti umanitari. In molte delle oltre 70 elezioni nazionali tenutesi nel 2024, leader autoritari hanno guadagnato terreno con la loro retorica e le loro politiche discriminatorie.
«La repressione sistematica dei palestinesi da parte di Israele, che va avanti da decenni, si è drasticamente aggravata gettando i civili di Gaza in un abisso di orrore, ma si inizia a scorgere qualche spiraglio per la giustizia internazionale», ha detto Lama Fakih, direttrice per il Medio Oriente e il Nordafrica di Human Rights Watch. «La continua fornitura di armi ad Israele da parte dei suoi alleati, nonostante ampie prove delle atrocità che sta commettendo, espone quei Paesi e i loro funzionari a rischio di complicità diretta».
- A novembre, la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso mandati d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi a Gaza, e contro il capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif, per gli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023, che costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
- Le autorità israeliane continuano a compierei i crimini contro l’umanità di apartheid e persecuzione nella loro repressione dei palestinesi. In un parere consultivo espresso a luglio, la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha affermato che la presenza di Israele nei territori palestinesi occupati è illegale e che gli insediamenti illegittimi dovrebbero essere evacuati e smantellati.
- Secondo le Nazioni Unite, fra il 7 ottobre 2023 e il 7 ottobre 2024, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est i palestinesi hanno ucciso 6 coloni israeliani e 16 militari, mentre gli israeliani hanno ucciso 719 palestinesi, cifre che superano di gran lunga tutti gli anni precedenti, in base ai dati che le Nazioni Unite raccolgono dal 2005.
- Per tutto il 2024 si sono susseguite prove di maltrattamenti e torture avvenuti nelle carceri di Israele contro i detenuti palestinesi deportati da Gaza.
- I gruppi armati nella Striscia di Gaza hanno in ostaggio un numero estimato di 100 persone, compresi i corpi di oltre 30 persone che si ritiene siano morte durante le ostilità. A settembre i rapitori hanno deciso di uccidere sei ostaggi israeliani, probabilmente per impedirne la liberazione da parte delle forze israeliane in avvicinamento. In base alle indagini di Human Rights Watch, le brigate Ezzedin al-Qassam (l’ala militare di Hamas) e almeno altri quattro gruppi armati palestinesi hanno commesso vari crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante l’attentato del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele.
- A ottobre 2024, il parlamento israeliano ha approvato una legge volta ad impedire all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA) di operare nelle aree sotto controllo israeliano e di vietare a comunicazione con il personale, mettendo a repentaglio l’accesso agli aiuti umanitari e ai servizi di base per i palestinesi nei territori palestinesi occupati. Il provvedimento entrerà in vigore all’inizio del 2025.
Tutti i paesi che forniscono armi a Israele, compresi gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania, dovrebbero sospendere le loro forniture militari alla luce dei ripetuti e illegali attacchi da parte dell’esercito israeliano contro la popolazione civile. I paesi dovrebbero difendere la Corte penale internazionale ed eseguirne i mandati d’arresto. Inoltre, dovrebbero aumentare la pressione pubblica e privata sul governo di Netanyahu affinché smetta di violare le leggi sui conflitti armati, rispetti le sue obbligazioni, le sentenze vincolanti e il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, e garantisca l’ingresso e la distribuzione sicura degli aiuti nella Striscia di Gaza, consentendo ai palestinesi di accedere ai servizi di base.