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 L'Italia ha inviato un messaggio importante ieri: i migranti irregolari non sono criminali.

La camera dei deputati  ha approvato in definitiva, dopo la luce verde del senato, l’abolizione del “reato di clandestinità,” cioè entrare o soggiornare nel paese senza permesso. La misura risale al 2009, quando il governo di allora modificò il testo unico sull’immigrazione per creare il reato del ingresso e il soggiorno irregolare, punibile con una multa fino a € 10.000. Lo scopo non è mai stato quello di raccogliere queste somme di denaro da immigrati che stentano a sfamare se stessi, ma piuttosto di stigmatizzare i migranti irregolari etichettandoli di criminali.

La leggeaveva un altro scopo: facilitare l’espulsione dei migranti privi di documenti. Roberto Maroni, allora ministro degli interni, dichiarò apertamente che l’obiettivo è stato quello di aggirare la Direttiva Rimpatri dell'UE, in cui si sottolinea che il rimpatrio dei migranti privi di documenti deve essere, come regola generale, volontario e non forzato. Ma la Direttiva non copre le espulsioni criminali. La Corte di giustizia dell'Unione europea ha chiuso quella scappatoia nel 2011 con due sentenze diverse che coinvolgono l'Italia e la Francia, chiarendo che gli stati membri non possono escludere dalla direttiva gli immigrati irregolari per il solo fatto di entrare senza documenti adeguati.

Associazioni della società civile, tra cui Human Rights Watch, hanno criticato il reato di clandestinità sin dal inizio. La notizia che sopravissuti del terribile naufragio del 3 ottobre—in cui 366 persone sono morte—sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati ha provocato sconcerto e indignazione in Italia.

Il reato di clandestinità è stata abrogata come parte di un pachetto di riforme del sistema di giustizia penale con lo scopo di alleviare il sistema giudiziario sovraccarico e sollevare il grave problema di sovrafollemento (e cattive condizioni) nelle carceri italiane.

Il reato di clandestinità era più ch’altro simbolico; in realtà, le espulsioni administrative sono molto più comuni che quelle criminali. E i migranti privi di documenti dovranno ancora affrontare sanzioni penali in caso di reingresso in Italia dopo un’espulsione. Eppure, il voto di ieri aiuta a corregere il messaggio pericoloso che gli immigrati irregolare sono criminali.

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