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Italia

Eventi del 2023

Le persone scendono in piazza a Milano per protestare contro la decisione del governo di bloccare la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali all'anagrafe comunale, 18 marzo 2023.

© 2023 REUTERS/Claudia Greco

Nel 2023, il governo ha intensificato gli sforzi per scoraggiare l’immigrazione ostacolando le missioni di soccorso delle ONG, rinnovando la cooperazione con paesi che non rispettano i diritti umani e adottando politiche di asilo regressive.

Le autorità hanno preso di mira i diritti delle coppie omogenitoriali. La violenza di genere e la risposta inadeguata da parte dello stato destano ancora seria preoccupazione.

Con un quarto della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, il governo ha deciso di eliminare un sostegno importante come il reddito di cittadinanza.

Organismi internazionali per i diritti umani hanno evidenziato la pressione sulle associazioni civili che assistono i migranti, il razzismo e la discriminazione di cui sono vittime le persone rom e di origine africana, e alcune preoccupazioni riguardo allo stato di diritto.

Migranti e richiedenti asilo

In base alle statistiche governative, dall’inizio dell’anno a metà settembre sono sbarcate in Italia oltre 127.200 persone, tra cui 11.630 minori non accompagnati, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. L’incapacità del governo di garantire strutture adeguate e trasferimenti rapidi sul territorio nazionale ha causato gravi e frequenti problemi di sovraffollamento nel centro di accoglienza di Lampedusa.

L’esecutivo ha ostacolato i soccorsi nel Mediterraneo da parte delle organizzazioni non governative: con un decreto convertito in legge a febbraio 2023, ha imposto nuovi requisiti alle navi delle ONG, compreso l’obbligo di raggiungere il porto assegnato subito dopo il primo salvataggio, impedendo di fatto lo svolgimento di più salvataggi in una stessa missione. Dall’inizio dell’anno fino a settembre, per ben otto volte queste navi sono state trattenute in porto per 20 giorni dopo aver violato il decreto. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e il gruppo di esperti sul diritto in materia di ONG del Consiglio d’Europa hanno espresso serie preoccupazioni su questa legge. A luglio, cinque ONG hanno sostenuto la sua incompatibilità con il diritto comunitario e internazionale in un reclamo presentato alla Commissione europea contro l’Italia.

La nuova politica di assegnare porti di sbarco nelle regioni del centro e del nord, anziché i più vicini porti della Sicilia, lascia alle organizzazioni di soccorso meno tempo e risorse per i salvataggi in mare. A giugno, un tribunale amministrativo ha dichiarato legittime queste assegnazioni, respingendo un ricorso presentato da Medici senza Frontiere (MSF).

Con un decreto convertito in legge a maggio, il cosiddetto “Dl Cutro”, è diventato più difficile ottenere la protezione speciale (un permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari) ed è aumentata la durata della detenzione alle frontiere, a fronte di procedure d’asilo sempre più sbrigative: questi sono solo alcuni dei cambiamenti che ledono i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo. A settembre, il governo ha portato da 3 a 18 mesi la detenzione in attesa di espulsione in determinate circostanze. A ottobre, in due diversi casi i giudici siciliani non hanno convalidato il trattenimento di richiedenti asilo tunisini e ne hanno disposto il rilascio, poiché le disposizioni del Dl Cutro alla base dei provvedimenti si sono rivelate incompatibili con la normativa europea e nazionale. Un tribunale di Firenze ha bloccato l’espulsione di un tunisino, esortando l’esecutivo a rivedere la sua valutazione della Tunisia come paese di origine sicuro. Sul versante positivo, sono state notevolmente incrementate rispetto agli anni scorsi le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro in vari settori economici per il 2023-2025.

Il governo ha intensificato la cooperazione con altri paesi sui flussi migratori, senza considerare il rispetto dei diritti umani. Sulla scorta del memorandum fra l’Unione europea e la Tunisia per limitare le partenze dal paese africano, raggiunto con la mediazione della premier Giorgia Meloni, a luglio l’Italia ha ospitato leader provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa per un vertice anti-migrazione. A febbraio 2023 il memorandum d’intesa fra l’Italia e la Libia, su cui si basa la cooperazione bilaterale sulla migrazione, si è rinnovato automaticamente per altri tre anni. A novembre, l’Italia ha annunciato un accordo con l’Albania che prevede la detenzione nel paese balcanico di migranti e richiedenti asilo soccorsi dalle navi italiane: è un progetto che desta molte perplessità in materia di rispetto del diritto d’asilo, libertà dalla detenzione arbitraria ed esternalizzazione delle responsabilità, e al momento è in attesa di ratifica da parte del parlamento in entrambi i paesi.

In un comunicato congiunto inviato al governo a febbraio, tre relatori speciali delle Nazioni Unite hanno espresso serie preoccupazioni sulla violazione del diritto al giusto processo e sulla criminalizzazione dei salvataggi in mare in merito al procedimento in corso a carico di 21 persone, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per le operazioni di soccorso svolte tra il 2016 e il 2017. Tra gli imputati, che rischiano fino a 20 anni di carcere, ci sono quattro membri dell’equipaggio della Iuventa, una nave di soccorso sequestrata nel 2017 dalle autorità italiane, insieme al personale di due ONG e una compagnia di navigazione.

A novembre, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per la detenzione arbitraria di minori non accompagnati in condizioni inumane e degradanti nel 2017. Alla fine dello stesso mese, il parlamento ha ridotto le tutele per i minori stranieri non accompagnati in materia di accertamento dell’età, accoglienza e diritto d’asilo.

Discriminazione e intolleranza

Ad agosto, il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha criticato l’Italia per la mancata raccolta di dati disaggregati, la definizione incompleta di discriminazione razziale nel diritto interno, l’assenza di un organismo nazionale indipendente per l’uguaglianza, l’adozione di un linguaggio razzista da parte dei politici e le segnalazioni di episodi di odio razziale, la persistente e diffusa discriminazione strutturale verso le comunità rom, sinti e caminanti e gli atti di violenza, stigmatizzazione e molestie nei confronti delle persone di origine africana. Cinque agenti di polizia di Verona sono stati arrestati a giugno con l’accusa di aver torturato per strada cittadini non italiani, persone senza fissa dimora e altri soggetti vulnerabili; a due di loro è stata contestata l’aggravante di odio razziale.

Povertà e disuguaglianze

Secondo i dati ISTAT pubblicati nel 2023, quasi il 10% della popolazione italiana nel 2022 si trovava in condizioni di povertà assoluta, un aumento rispetto al 2021 attribuito agli effetti dell’inflazione. L’incidenza della povertà assoluta sugli stranieri residenti in Italia era oltre quattro volte più alta.

A maggio il governo ha eliminato il reddito di cittadinanza, una misura contro la povertà, sostituendolo con programmi di portata più limitata destinati a diverse categorie. Le persone definite “occupabili” percepiranno un contributo mensile ridotto per un massimo di 12 mesi, condizionato alla frequenza di corsi di formazione, mentre le famiglie i cui membri includono bambini, persone con disabilità o persone con più di 60 anni di età potranno richiedere il nuovo assegno di inclusione, leggermente più alto, per un massimo di 30 mesi. L’esecutivo si è sempre fermamente opposto all’introduzione di un salario minimo.

Si stima che circa 2,2 milioni di nuclei familiari, tra cui quasi un milione di bambini, non abbiano potuto usufruire di servizi energetici adeguati a costi accessibili, con un’incidenza maggiore nel Mezzogiorno e tra le famiglie degli immigrati. Il governo ha adottato misure per contrastare i rincari energetici, tra cui bonus basati sul reddito per le utenze domestiche di gas ed elettricità e un bonus per disagio fisico, rivolto a coloro che utilizzano apparecchiature elettromedicali.

Diritti delle donne

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nei primi 8 mesi dell’anno sono state 61 le donne uccise in ambito familiare o affettivo, 38 delle quali per mano del partner o ex partner, una cifra in lieve calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A marzo, un tribunale di Firenze ha assolto due uomini dall’accusa di stupro sostenendo che non erano del tutto consapevoli della mancanza di consenso da parte della vittima, il cui comportamento precedente avrebbe giustificato il "malinteso". Nel mese di luglio, uno stupro di gruppo compiuto a Palermo da sette uomini, di cui uno minorenne, ai danni di una ragazza è stato oggetto di una copertura mediatica dai toni sensazionalistici, con la diffusione di video e la pubblicazione del nome della vittima.

A seguito dell’omicidio di una giovane di 29 anni al settimo mese di gravidanza, accoltellata dal fidanzato, il governo ha proposto nuovi provvedimenti contro la violenza di genere. Il disegno di legge prevede la nomina di procuratori specializzati su questi crimini, estende l’uso del braccialetto elettronico, inasprisce le pene carcerarie per i recidivi e consente l’arresto sulla base di documentazione video-fotografica entro 48 ore in caso di stalking, violenza domestica o violazione degli ordini di allontanamento. I gruppi che si occupano di diritti delle donne hanno però contestato la mancanza di misure per la prevenzione e la scarsità dei fondi previsti. Al termine di una visita svolta a giugno, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha espresso serie preoccupazioni sulla carenza di case rifugio e servizi di supporto per le donne vittime di violenza di genere.

A gennaio un senatore di Fratelli d'Italia, il partito della premier Meloni, ha presentato un disegno di legge per riconoscere la personalità giuridica sin dal momento del concepimento, una decisione che di fatto vieterebbe l’aborto. Al momento della stesura di questo documento, la proposta non è ancora stata discussa.

Orientamento sessuale e identità di genere

A marzo, una commissione del Senato ha votato contro il sostegno del governo a una proposta della Commissione europea per un regolamento UE che garantisca il riconoscimento dei genitori dello stesso sesso in tutti i paesi membri. A gennaio, il ministro degli Interni ha ordinato a tutti i prefetti di annullare le registrazioni delle nascite che identificano come genitori due uomini gay o due donne lesbiche, citando una sentenza della Corte Suprema del dicembre 2022 e sostenendo che queste coppie devono seguire un iter particolare per l’adozione. A giugno, la procura di Padova ha richiesto l’annullamento degli atti di nascita di 33 figli di coppie lesbiche. A luglio, la Camera ha approvato un disegno di legge per rendere perseguibile chiunque ricorra alla gestazione per altri all’estero (questa pratica è già illegale in Italia), con pene fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Al momento della stesura di questo documento, il Senato non aveva ancora votato la proposta.

Da un’indagine governativa online rivolta alle persone LGBT è emerso che un terzo degli intervistati dichiara di aver sperimentato un clima ostile sul lavoro, mentre il 44% afferma di aver subito discriminazioni. L’Italia è al 22° posto su 27 paesi dell’UE nella classifica annuale stilata da ILGA-Europe sul rispetto dei diritti delle persone LGBT. Non sono disponibili statistiche ufficiali sui crimini d’odio contro le persone LGBT.

Stato di diritto

In un rapporto pubblicato ad aprile e riferito a una visita svolta nel 2022, il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento e le condizioni delle carceri italiane (al 114% della capacità ufficiale al momento della visita), per i regimi di isolamento e l’uso di contenzioni meccaniche e chimiche nelle strutture psichiatriche e per la privazione di fatto della libertà degli anziani in due strutture di assistenza sociale, a causa delle restrizioni e della mancanza di alternative nella comunità. Nel rapporto annuale sullo stato di diritto, la Commissione europea ha rilevato un aumento delle azioni legali contro i giornalisti e una riduzione dello spazio civico; inoltre, ha invitato l’Italia a creare un’istituzione indipendente per i diritti umani.