Egitto: il ricorso sitematico alla tortura potrebbe costituire un crimine contro l’umanità
Sotto il comando del presidente Abdel Fattah al-Sisi, le forze di polizia regolare e i funzionari della Sicurezza nazionale dell’Egitto sottopongono regolarmente a tortura i detenuti politici, facendo ricorso a varie tecniche come pestaggi, scosse elettriche, posizioni stressanti, e talvolta stupro. Lo riferisce Human Rights Watch in un rapporto uscito oggi. Secondo il rapporto di 63 pagine “‘We Do Unreasonable Things Here’: Torture and National Security in al-Sisi’s Egypt,” il ricorso diffuso e sistematico alla tortura da parte delle forze di sicurezza costituisce probabilmente un crimine contro l’umanità. La pubblica accusa, di solito, ignora le rimostranze dei detenuti riguardanti maltrattamenti e talvolta minaccia di torturarli, creando un clima di impunità pressoché totale, ha dichiarato Human Rights Watch.