Skip to main content

Italia

Eventi del 2022

Manifestanti durante il corteo per il diritto all'aborto organizzato il 28 settembre 2022 a Torino dal collettivo femminista "Non una di meno".

© 2022 Mauro Ujetto/NurPhoto via AP

Le elezioni di settembre hanno portato al governo la coalizione guidata da Giorgia Meloni con il partito nazionalista di estrema destra Fratelli d’Italia, suscitando forti preoccupazioni riguardo a politiche migratorie più repressive e restrizioni in materia di diritti riproduttivi. L’Italia ha continuato a sostenere la Libia nell’intercettazione in mare di migranti e richiedenti asilo, che vengono riportati nel paese dove soffrono abusi sistematici; inoltre, in più occasioni il governo italiano ha ritardato lo sbarco delle persone soccorse dalle navi delle organizzazioni non governative.

Desta preoccupazione anche il mancato riconoscimento da parte delle autorità della matrice razzista dietro a crimini come l’efferato omicidio di un venditore nigeriano, avvenuto a luglio, o l’uccisione di un italiano nero nel 2020, per la quale sono stati condannati quattro uomini. La povertà rimane a livelli record, corrodendo diritti fondamentali. Persistono inoltre numerose difficoltà nell’accesso all’aborto, compresa l’alta percentuale di obiettori di coscienza. La Commissione europea ha sollecitato maggiori sforzi per garantire l’indipendenza e l’efficienza della magistratura, rilevando al tempo stesso una riduzione degli spazi per la società civile.

Migranti e richiedenti asilo

L’accoglienza positiva riservata ai profughi ucraini è in netto contrasto con le politiche e le pratiche ostili adottate verso gli altri migranti che raggiungono l’Italia in cerca di protezione o sicurezza.

Alla fine di luglio, erano circa 150.000 i cittadini ucraini che avevano già ottenuto la protezione temporanea, e all’inizio di giugno risultavano iscritti alle scuole italiane circa 27.500 studenti ucraini. Il governo ha stanziato fondi destinati ai programmi di accoglienza diffusa di questi profughi e ha creato 8.000 posti in più nel sistema nazionale di accoglienza, ma le organizzazioni che si occupano di accoglienza e integrazione hanno segnalato che per fare posto ai nuovi arrivati è stato chiesto il trasferimento dei rifugiati e richiedenti asilo di altre nazionalità.

Le questure, che hanno il compito di registrare tutte le domande di asilo, hanno impedito ai richiedenti di paesi diversi dall’Ucraina di presentarle, lasciando centinaia di persone per strada e in condizioni di indigenza.

A luglio il governo italiano ha rinnovato i finanziamenti alla Libia per il controllo dell’immigrazione, malgrado proprio nello stesso mese la missione di fact-finding dell’ONU avesse denunciato che migranti e rifugiati rischiano di subire crimini contro l’umanità nel paese. Al momento della stesura di questo documento, il rinnovo automatico dell’accordo fra Italia e Libia per la cooperazione sui flussi migratori era previsto a febbraio del 2023, per altri tre anni.

Secondo le statistiche governative, dall’inizio dell’anno al 31 ottobre sono sbarcate in Italia oltre 85.000 persone, tra cui 9.930 minori non accompagnati, numeri che segnano un deciso aumento rispetto al 2021. La mancanza di strutture adeguate e trasferimenti rapidi ha causato periodici problemi di sovraffollamento al centro di accoglienza  di Lampedusa.

Le autorità italiane, seppure con qualche ritardo, hanno consentito lo sbarco delle navi di soccorso delle Ong, ma spesso le hanno trattenute in porto ostacolando di fatto le missioni di salvataggio. Ad agosto, la Corte di giustizia dell’Unione europea si è pronunciata sul caso che ha coinvolto l’Ong tedesca Sea-Watch, affermando che le navi per la ricerca e il soccorso in mare possono essere trattenute in porto soltanto se lo stato può dimostrare un “evidente pericolo” per la sicurezza, la salute o l’ambiente. Secondo il think tank ISPI, solo il 14% delle persone sbarcate in Italia tra agosto 2021 e agosto 2022 sono state soccorse dalle Ong.

Il processo a carico di 21 persone appartenenti a tre organizzazioni di soccorso, accusate di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, avrebbe dovuto riaprirsi verso la fine del 2022, dopo la sospensione da parte del tribunale a giugno per errori procedurali commessi dall’accusa.

A dicembre 2022, a 28 mesi dal lancio di una sanatoria difettosa per il rilascio di permessi di soggiorno ai migranti senza documenti impiegati nei settori di agricoltura, lavoro domestico e cura della persona, solo il 61% delle circa 207.800 domande presentate ha ricevuto un riscontro positivo, mentre altre decine di migliaia non hanno ancora avuto risposta (intorno al 20%).

Al momento della redazione di questo documento, l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano era in attesa dell’appello contro la sentenza di settembre 2021, che l’ha condannato a più di 13 anni di reclusione per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nel suo sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, che aveva ricevuto il plauso di molti.

A maggio, un tribunale ha assolto il presidente e due membri di Baobab Experience, una onlus che fornisce assistenza ai migranti bisognosi a Roma, dalle accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver aiutato nove migranti a comprare i biglietti dell’autobus da Roma a Ventimiglia.

Discriminazione e intolleranza

A luglio, un tribunale ha condannato all’ergastolo i due fratelli Bianchi e a oltre 20 anni di carcere gli altri due imputati per il violento pestaggio che ha causato la morte di Willy Monteiro Duarte, ventunenne italiano di origini capoverdiane, avvenuto a settembre del 2020 a Colleferro, vicino a Roma. Per il crimine non è stata chiesta l’aggravante di odio razziale. Sempre a luglio, un italiano ha picchiato e strangolato un venditore ambulante nigeriano in pieno giorno, senza che nessuno degli astanti sia intervenuto per fermarlo. La polizia e il pubblico ministero hanno subito escluso la matrice razzista, sollevando molte critiche.

A maggio il Partito Democratico ha ripresentato il disegno di legge Zan, già approvato dalla Camera nel 2020 ma bocciato dal Senato lo scorso anno, il cui obiettivo era configurare come reati la discriminazione e la violenza “per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Lo scopo del ddl era di ampliare le normative esistenti in Italia sui crimini d’odio, aumentare i finanziamenti per il supporto alle vittime e istituire una Giornata nazionale contro i pregiudizi basati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. La coalizione di governo appena eletta è composta da partiti che si sono sempre opposti a questa legge.

A marzo il Ministero del Lavoro ha presentato le nuove linee guida per promuovere l’accesso delle persone disabili a un’occupazione sostenibile e di qualità, tenendo fede agli impegni presi nell’ambito della Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030.

Povertà e disuguaglianze

A causa della pandemia di Covid-19, in Italia è aumentato drasticamente il numero di individui che vivono in povertà assoluta. Nel 2021, circa 5,6 milioni di persone, tra cui quasi un terzo dei cittadini stranieri residenti, non sono state in grado di acquisire i beni e servizi essenziali per raggiungere lo standard di vita minimamente accettabile stabilito dal governo.

Si stima che in Italia le persone a rischio di povertà o insicurezza alimentare siano il 22% della popolazione. Ad aggravare ulteriormente i problemi già esistenti in materia di esclusione sociale e distribuzione equa delle risorse, a giugno del 2022 si è registrato un aumento dell’8,2% su base annua dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona.

Nel mese di maggio, il governo ha varato un pacchetto di misure per contrastare gli effetti dell’inflazione, che comprendeva l’aumento dei sussidi basati sul reddito per le bollette di luce e gas e un bonus di 200 € come contributo una tantum per le famiglie con un reddito annuo inferiore a 35.000 €.

Quasi un terzo delle donne e più di un terzo dei residenti stranieri sono stati coinvolti in forme di “lavoro non standard”, con meno tutele e diritti.

Nella sua revisione della relazione periodica dell’Italia, a fine settembre, il Comitato sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per le limitazioni dei diritti subite da migranti, richiedenti asilo e rifugiati, per l’approccio punitivo adottato verso i lavoratori dell'economia informale e per le pratiche di sfruttamento diffuse nell’agricoltura, nell’edilizia e nell'industria tessile e dell’abbigliamento, in particolare nei confronti dei lavoratori migranti, compresi quelli privi di documenti. Il Comitato ha inoltre segnalato come motivi di preoccupazione il persistere di un alto tasso di povertà, l’inadeguatezza del sistema pensionistico e dei sussidi di disoccupazione, e le difficoltà nel garantire ai gruppi sociali più svantaggiati ed emarginati il diritto alla sicurezza alimentare, alla casa e alla protezione dalle discriminazioni.

Diritti delle donne

Il Ministero dell’Interno ha riferito che nei primi dieci mesi dell’anno sono state 79 le donne uccise in ambito familiare o affettivo, 46 delle quali da un partner o ex-partner.

Ad aprile la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per non aver protetto adeguatamente, malgrado le numerose denunce, una donna e i suoi figli dagli atti di violenza domestica del compagno, culminati nell’omicidio del figlio di un anno e nel tentato omicidio della donna stessa a settembre del 2018. Il caso dimostra i problemi che continuano a incontrare le vittime di violenza domestica che richiedono la protezione delle autorità.

Sebbene l’aborto sia legale in Italia e, secondo un recente sondaggio, il 73% degli italiani supporti questo diritto, permangono numerose barriere per accedervi, tra cui l’elevato numero di obiettori di coscienza fra i medici e il fatto che non vi sia l’obbligo di indirizzare la paziente che vuole interrompere la gravidanza da un altro medico non obiettore.

Gli ultimi dati del Ministero della Salute, pubblicati a giugno e relativi al 2020, rivelano che il 64,6% dei ginecologi e il 44,6% degli anestesisti italiani rifiutano di effettuare le interruzioni volontarie di gravidanza. Anche il ricorso all’aborto farmacologico, un metodo sicuro che si basa sulla somministrazione di farmaci, varia molto tra una regione e l’altra, mentre a livello nazionale rappresenta il 35% delle IVG totali.

Dopo la ratifica formale, che risale alla fine del 2021, la convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro dovrebbe entrare in vigore a ottobre.

Diritti dei minori

Il Ministero dell’Istruzione non ha risposto alle segnalazioni sui dispositivi di EdTech autorizzati per la didattica a distanza durante la pandemia, che sorvegliavano o avevano la capacità di sorvegliare i minori online al di fuori dell'orario scolastico e nella loro vita privata. Uno di questi prodotti ha trasmesso i dati personali raccolti a delle società di tecnologia pubblicitaria, che hanno potuto tracciare le attività dei minori su Internet per finalità di targeting.

Stato di diritto

A giugno il parlamento ha introdotto alcune riforme per ristrutturare il sistema giudiziario. Nella relazione di luglio sullo stato di diritto nell’UE, la Commissione europea ha evidenziato che tali interventi dovrebbero puntare a rafforzare l’indipendenza della magistratura per allinearsi agli standard europei, oltre a migliorare l’efficienza e ridurre la ben nota lunghezza dei procedimenti giudiziari italiani. La relazione sottolinea la mancanza di un ente nazionale indipendente sui diritti umani e il ristretto spazio civico, in particolare per i gruppi che lavorano con i migranti.

Un decreto del Ministero dell’Interno varato a marzo limita il diritto di accesso, nell’ambito della libertà di informazione, ai documenti relativi alle politiche sull’immigrazione e la gestione delle frontiere, compresi gli accordi di cooperazione con paesi terzi, per motivi riguardanti la sicurezza, la difesa nazionale e le relazioni internazionali.

Ambiente e diritti umani

A marzo il parlamento ha modificato alcuni articoli della Costituzione per introdurre tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, e per sancire che l’attività economica privata non deve recare danno alla salute e all’ambiente.

A luglio, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle implicazioni per i diritti umani della gestione e dello smaltimento ecocompatibile di sostanze e rifiuti pericolosi, ha esortato l’Italia a intensificare gli sforzi per proteggere le persone dall’esposizione alle sostanze tossiche, accelerare i processi di bonifica, interrompere l’esportazione di pesticidi vietati nell’Unione europea e attuare cambiamenti radicali nella gestione dei rifiuti.