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Italia: cercasi leadership sui diritti

Fare parte del Consiglio dei diritti umani dell'Onu implica una risposta efficace agli abusi commessi nel paese

(New York, 16 giugno 2011) - L'Italia deve prendere misure concrete per migliorare le proprie politiche miranti al rispetto dei diritti umani e rispettare le promesse fatte in qualità di nuovo membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, Human Rights Watch ha affermato in una lettera al ministro degli Esteri Franco Frattini, che è stata recapitata oggi. L'Italia inizierà a risiedere nel Consiglio dei diritti umani il 19 giugno 2011.

"La credibilità dell'Italia presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dipenderà dalle sue politiche domestiche", ha detto Judith Sunderland, ricercatrice senior per l'Europa occidentale di Human Rights Watch. "Il governo italiano deve realizzare fino in fondo le promesse fatte di rispetto dei diritti umani."

Human Rights Watch ha esortato il governo italiano a migliorare la sua risposta al razzismo e alla xenofobia e a garantire a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali una migliore protezione dalle discriminazioni. Ha inoltre richiamato l'Italia a intensificare le operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo e ad assicurare la continuità di accesso alle procedure per ottenere l'asilo per coloro che fuggono la violenza e la persecuzione in Libia e altrove.

L'Italia deve anche affermare il suo impegno per la messa al bando globale della tortura, includendo la tortura fra i reati previsti dal codice penale,  ratificando il Protocollo opzionale alla Convenzione internazionale contro la tortura, e ripudiando le pratiche di espulsione che mettono a rischio di tortura gli stranieri espulsi, ha dichiarato Human Rights Watch.

Per dimostrare il suo impegno per i diritti umani, secondo Human Rights Watch il governo italiano deve rispettare a fondo gli impegni che ha assunto volontariamente in vista delle elezioni del Consiglio per i diritti umani, il 20 maggio scorso.

Ciò deve includere la tempestiva attuazione delle raccomandazioni formulate nel corso della prima Revisione periodica universale della situazione in Italia compiuta dal Consiglio dei diritti umani nel febbraio 2010. Particolare attenzione deve essere data ad affrontare la discriminazione e il razzismo, il miglioramento della situazione delle minoranze Rom e Sinti, e alla creazione da lungo tempo attesa di un ente indipendente di controllo della situazione dei diritti umani nel paese.

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